L’IA nel design: l’opinione di MOO su pro e contro
Scopri informazioni sull’IA nel design con il panel creativo di MOO
Con il progredire della tecnologia alla base dell’intelligenza artificiale, non sorprende che l’IA sia destinata a esercitare un forte impatto sul settore creativo. Ma cosa significa questo per il futuro del design così come lo conosciamo?
Per avere una visione di questo nuovo mondo entusiasmante, abbiamo parlato con quattro componenti del nostro team creativo per discutere i vantaggi e gli svantaggi dell’IA. Chi ha partecipato?
- James North, Creative Director di MOO
- Millie Davies, Head of Design di MOO
- Phil Bailey, Head of Art Direction di MOO
- Chynna Guyat, Junior Photographer di MOO
Si tratta di un argomento molto interessante, quindi iniziamo.
L’IA minaccia l’organicità del design?
Quando si parla di design e processi creativi, l’IA può essere vista sia come un’opportunità che come una potenziale minaccia. Da un lato, infatti, la tecnologia IA ha il potenziale di migliorare il lavoro dei designer, offrendo loro nuovi strumenti e capacità utilizzabili nei processi creativi. Tuttavia, sono state sollevate preoccupazioni circa il potenziale impatto dell’IA sull’autentica creatività e sull’originalità umana.
Phil: “Io penso che l’IA sia molto entusiasmante per quanto riguarda l’aiuto che può dare nel processo creativo. Rappresenta una minaccia per alcuni aspetti della professione, ma non credo che lo sia per chi lavora nel design, perché le manca il lato creativo”.
James: “Quello che usiamo oggi è un aspetto specifico dell’IA, ovvero la generazione e automazione delle idee: cose che accelerano questo processo per permetterci di concentrarci sulle aree in cui possiamo aggiungere il maggiore valore. Questa non costituisce una minaccia poiché offre supporto. Ed è in questo ruolo di supporto, piuttosto che per un ruolo più totalizzante, che l’IA appare più utile per noi al momento”.
Millie: “Alcune aziende apprezzano la creatività più di altre. E quindi, la minaccia dell’IA appare maggiore o minore a seconda dell’impresa. Noi di MOO diamo molto valore alla creatività, agli approfondimenti e alla visione olistica, e l’IA non è ancora arrivata a questo punto”.
La qualità del design generato dell’IA è davvero elevata?
L’IA è in grado di produrre elementi grafici, illustrazioni, fotografie e video. Inoltre, può analizzare enormi quantità di dati, individuare pattern e generare design che gli esseri umani potrebbero non aver concepito. Ma la mancanza di un pensiero umano originale e gli algoritmi di parte sono i punti deboli dell’IA?
James: “Il design di alta qualità nasce da cura, attenzione, dettagli e tempo. Se affidassimo tutte le nostre attività di design all’IA, sarebbe potenzialmente la stessa IA utilizzata dalla concorrenza. Per creare design originali servono fortunate casualità e sfumature umane. Un design di qualità è un bellissimo logo, o la storia che sta dietro la sua creazione?”.
Millie: “L’IA può fornire supporto, ma quando si parla della storia e della comprensione di un brand e di un design fatto su misura, questo sì che è design di alta qualità, perché risolve davvero un problema e fa la differenza”.
Phil: “Molti degli esempi di IA che si vedono non costituiscono un design di alta qualità dal punto di vista creativo. I rendering non sono così buoni. Forse lo diventeranno in futuro, ma spesso se si inserisce un testo nel prompt per immagini, i risultati non sono mai completamente soddisfacenti. All’occhio inesperto probabilmente il risultato appare accettabile, ma se uno cerca un design di alta qualità, non credo che lo possa ottenere da una piattaforma IA”.
Come hai usato gli strumenti di IA quest’anno?
Da Adobe Firefly a Foto AI, c’è una grande varietà di strumenti IA a disposizione di designer e fotografi per esplorare questo ambito. Abbiamo parlato con la nostra Junior Photographer, Chynna, e le abbiamo chiesto come utilizza gli strumenti IA a supporto del suo lavoro fotografico.
Chynna: “Dal punto di vista del lavoro fotografico e artistico, utilizzo Firefly in Adobe Photoshop. È molto utile se, ad esempio, devo ampliare parte di un tavolo o di un pavimento. Mi fa risparmiare un sacco di tempo per l’editing! Nella mia esperienza di utilizzo di Photoshop, mi sono divertita molto a combinare la fotografia e il miglioramento con l’IA.”
“Il design qui sotto è nato da pura sperimentazione. Ho fotografato le basi nello studio. Ho usato uno sfondo blu, perché sapevo di voler aggiungere un cielo, quindi ho inserito un elemento con cui lavorare. E avevo uno specchio sul tavolo, perché volevo che riflettesse e sembrasse acqua. Usando i tool IA di Photoshop, sono riuscita a migliorare l’immagine, rendendo il cielo abbastanza realistico e inserendo le increspature sullo specchio per farlo sembrare acqua”.
James: “L’aspetto positivo della sperimentazione con l’IA è che la stiamo facendo tutti più meno in contemporanea per scoprire quello che funziona. Quindi siamo tutti più o meno sullo stesso piano, e più sperimentiamo più impariamo e più possiamo utilizzarla. L’approccio di Chynna è molto positivo, perché ha deciso di utilizzare questo strumento, invece di temerlo”.
Cosa pensi del concetto di massima trasparenza riguardo all’uso dell’IA?
La trasparenza è molto importante quando si parla di IA, poiché è fondamentale per garantire che i clienti siano consapevoli dei processi utilizzati; questo, a sua volta, aiuta a mantenere l’autenticità e una immagine di brand positiva. La Adobe Content Authentication Initiative, ad esempio, ha svolto un ruolo significativo nell’aiutare a mantenere la sincerità del design creati con l’IA. Ecco le opinioni dei nostri collaboratori:
Phil: “C’è uno scetticismo generale per quanto riguarda i media creativi odierni. E gli sviluppi di Adobe in questo ambito sono molto importanti e ingegnosi. Sempre più aziende integrano l’IA nelle loro offerte per i clienti, quindi è importante elaborare delle linee guida e delle politiche specifiche. Adobe sta favorendo la democratizzazione dell’IA nei programmi di progettazione, ma è anche in grado di vedere cosa viene inserito e apprende anche dai design, il che è utilissimo per le loro attività.”
Millie: “L’autenticità è importante. Finché c’è sincerità e si mostra dove la si usa e come, non dovrebbero esserci problemi. Purché non sia utilizzata per manipolare i clienti e spingerli all’acquisto.”
James: “In MOO, ci siamo concentrati sulla produzione di prodotti fisici e sull’importanza dei momenti di interazione interpersonale. I nostri prodotti sono creati con mezzi tecnologici, quindi dobbiamo fare in modo che la tecnologia offra ai nostri clienti l’esperienza migliore, piuttosto che limitarsi a facilitarci la vita. Si tratta di dare importanza alla veridicità e fare in modo che i clienti si sentano a proprio agio con quello che vedono o vivono. Questo è necessario per creare una comprensione universale di ciò che è reale e di ciò che è falso”.
L’IA ci ha fatto perdere il contatto con il mondo reale?
In un’epoca di progressi tecnologici, stiamo perdendo il contatto con il mondo offline e la parte autentica di noi stessi? Con tutte le risposte a disposizione H24, abbiamo chiesto ai componenti del panel che cosa pensano del valore dell’analogico rispetto al digitale in materia di ideazione.
James: “Gli strumenti analogici consentono la generazione di pensieri unici. Con Pinterest, c’è un’omogeneizzazione del design, dove tutto inizia a sembrare molto simile. L’IA non fa altro che far aumentare questo fenomeno. Quindi, fare il contrario e creare usando solo il proprio cervello, usando i propri strumenti, risulta di grande impatto.”
Millie: “Più si usano le piattaforme digitali nel lavoro quotidiano, più si arriva a casa e si sente la necessità di disegnare o scrivere a mano, invece che usare una tastiera. Ci si vuole quasi contrapporre alla cultura che prevede la prevalenza del digitale. Ed è qui che, secondo me, MOO ha un ruolo importante nel mercato, poiché diamo valore ai prodotti fisici. I mezzi digitali possono essere di enorme aiuto in tutto questo, ma non possiamo perdere l’interazione umana, e carta e penna. Gli strumenti digitali non producono risultati alla stessa altezza.”
Hai qualche consiglio per chiunque voglia sfruttare l’IA?
Noi di MOO siamo a favore dell’accettare i cambiamenti e restare all’avanguardia delle innovazioni nel campo del design. L’importante è capire come utilizzare l’IA per sostenere il processo di progettazione senza che essa superi o sostituisca la creatività umana. Abbiamo chiesto al nostro Creative Director, James, qualche consiglio (per te e per MOO) su come sfruttare in modo ottimale l’IA nel 2024.
James: “L’IA può essere utilizzata come strumento di ricerca, per capire dove si trova attualmente il tuo marchio. In questo momento, è uno strumento di ricerca più che di output. E ciò vale anche per l’identità visiva. Può aiutare le persone a pensare di più al loro marchio. È utile per l’ideazione, per la generazione di idee e la discussione di nuove aree. Non credo che il valore reale sia nell’output, ma nell’input. Altrimenti, il rischio è di ottenere risultati tutti uguali”.
Il ruolo dell’IA nel design è una dinamica complessa e in evoluzione, che sicuramente eserciterà un forte impatto sul settore del design. Come hanno evidenziato i nostri interlocutori, i suoi potenziali vantaggi e svantaggi sono entrambi significativi e devono essere affrontati con molta attenzione.
Il futuro dell’IA nel design è senza dubbio entusiasmante; sta a noi assicurarci di trarne il massimo.
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