Line & Honey: benessere e identità attraverso l’arte
Abbiamo incontrato Amberlee Green per parlare dei legami tra identità, arte e salute mentale.
Amberlee Green è un’artista e una consulente in salute mentale con sede a Londra. Con il suo marchio, Line & Honey, usa la sua esperienza tra arte e benessere per creare opere d’arte rilassanti, grazie a linee minimaliste e colori tenui e naturali utilizzati per le illustrazioni, il design e i tessuti. Ogni pezzo trasmette un senso di benessere e irradia una luce calda e luminosa sull’identità delle donne di colore.
Abbiamo incontrato la fondatrice di Line & Honey per parlare del suo percorso artistico, dei legami tra arte e salute mentale e di come una maggiore rappresentazione nell’arte possa potenziare e migliorare il benessere delle donne di colore.
Raccontaci di te. Da dove nasce il tuo amore per le illustrazioni?
Sono un’illustratrice autodidatta, ricercatrice e consulente in salute mentale a tempo pieno in un’università d’arte a Londra, Regno Unito. La mia pratica creativa è nata da questa attenzione al benessere perché ho iniziato a disegnare come mezzo di cura personale.
Ho completato i miei studi magistrali presso il Dipartimento di Psichiatria (Division of Psychiatry) mentre lavoravo a tempo pieno e, durante la mia tesi di ricerca finale, mi sono ritrovata completamente esausta. L’illustrazione è stata l’attività che più mi aiutava a rilassarmi durante questo periodo e così ho preso in mano uno stilo e per la prima volta…dipingevo. Il benessere, dunque, è alla base di tutto ciò che progetto.
Come descriveresti il tuo stile?
Il mio stile illustrativo è basato su linee intricate, il che porta a pezzi molto dettagliati o quasi astratti. Questo stile minimal è un risultato diretto dello spazio mentale in cui mi trovavo quando ho iniziato a illustrare. A partire da un momento così stressante della mia vita, i pezzi che ho creato sono stati una sorta di rassicurazione per me: usavo linee semplici per creare ritratti di persone immaginarie che vivevano vite immaginarie e pacifiche. Ricordo di essermi chiesta se fossi in grado di creare opere d’arte complete con il minor numero di tratteggi possibile. Così è nato il mio marchio di fabbrica. Creando un pezzo che mi donava calma e tranquillità, il risultato sembrava essere lo stesso anche per gli altri.
Cosa ti ispira e cosa vuoi esprimere attraverso la tua arte?
Il mio lavoro si ispira a due aspetti principali: il design minimale e le donne di colore. Sono queste ultime, infatti, la chiave della mia pratica creativa: disegno ciò che conosco, e i ritratti di donne nella semplice azione di esistere sono stata la prima cosa che ho iniziato a disegnare. Sono davvero ispirata dalla dualità delle donne nere e dal modo in cui conduciamo la nostra vita in questo mondo.
Line & Honey esiste per fornire una visione meno conosciuta delle donne di colore
Anche il design minimale ispira molto il mio lavoro perché lo completa perfettamente. Line & Honey esiste per fornire una visione meno conosciuta delle donne di colore. Mi concentro sugli aspetti morbidi e vulnerabili della nostra esistenza perché voglio che questi lati di noi siano ben visibili. Il tratto delicato si presta alla complessità dell’argomento; tavolozze di colori tenui giocano con i colori della nostra pelle; e lo spazio negativo in ogni pezzo dà allo spettatore tempo per respirare.
Come sei finita a lanciare il tuo brand?
Lo studio di illustrazione Line & Honey è nato in modo molto naturale. Mentre iniziavo lentamente a condividere i pezzi che stavo disegnando su Instagram, ho capito che chiunque ne avrebbe beneficiato.
Essere un’imprenditrice non faceva parte della mia esperienza in quel momento, quindi è stato una sorta di atto audace e pieno di speranza da parte mia. La chiave dell’intera esperienza è stata sapere cosa volevo trasmettere: volevo che le donne di colore fossero viste e volevo possedere l’obiettivo attraverso cui ciò accade. Questo si è tradotto bene sul lato delle commissioni, poiché illustro le risorse del brand per altre attività che hanno lo stesso obiettivo.
Creo pezzi che appenderei a casa mia – sono il tipo di artista che appende in giro per casa i propri lavori e non me ne vergogno! Il fatto è che la line art e i pezzi minimali sono ciò che mi attrae, e sebbene molti rivenditori vendano pezzi d’arte anch’essi molto semplici, nessuno di loro rappresenta donne nere o hanno storie significative. Ciò che davvero mi ispira è la nostra complessità.
L’intersezionalità sembra giocare un ruolo importante nel tuo lavoro. Come pensi che la visibilità delle donne nere nell’arte stia modellando la loro percezione nella società?
L’intersezionalità è fondamentale perché essere una giovane donna nera nel Regno Unito con genitori giamaicani porta a una serie unica di esperienze che sono invisibili se non portate consapevolmente in primo piano. Sono molto consapevole di tutti gli aspetti della mia identità che mi rendono ciò che sono, e se da un lato li celebro, sono anche consapevole che queste parti della mia esistenza possono anche essere soggette a diversi livelli di interpretazione errata o pregiudizio.
L’arte è sempre stata un veicolo per l’innovazione, le conversazioni difficili e la rappresentazione di diverse ere, quindi la visibilità della gente di colore nell’arte e nell’illustrazione, raccontata dalla comunità nera, è rivoluzionaria. Porta la permanenza della nostra esistenza, ci dà la proprietà del nostro capitale culturale e ci permette di raccontare le nostre storie in un modo che può essere apprezzato da tutti. Quest’anno sono stata coautrice di un articolo accademico sul Journal of Illustration proprio su questo argomento. Ho esplorato come la rappresentazione positiva delle donne nere nell’arte non solo promuova la nostra salute mentale, ma mostri al mondo che esistiamo in modi che il mondo non vede mai.
In che maniera vedi l’arte come un modo per migliorare il benessere?
Per me arte e benessere possono andare di pari passo. Tutto ruota intorno all’intenzione: questo vale sia per la creazione che per l’interazione con l’arte. L’atto fisico del disegno può essere utilizzato come esercizio di consapevolezza, per prendersi del tempo per identificare un argomento che si ama e usare modi intenzionali per proporlo attraverso un processo appagante.
Poi c’è l’idea che le donne di colore beneficino in modo specifico della rappresentazione positiva nell’arte in quanto contrasta le visioni autolimitanti e apre infinite possibilità. L’illustrazione fornisce un linguaggio comune che va oltre le parole, il che le conferisce il potenziale per essere più inclusivo e accessibile.
Infine, vedo davvero il vantaggio delle comunità incentrate sulla creatività. Le donne di colore hanno bisogno di questi spazi per respirare e sentirsi bene, e abbiamo tanti rituali e aspetti della nostra vita quotidiana che sono intrinsecamente creativi e promuovono il nostro benessere.
Hai qualche consiglio per le altre donne nere che lottano per farsi notare nel mondo dell’arte?
L’intersezionalità deve davvero essere considerata nell’arte. Le artiste possono spesso non essere viste in questo settore e le creative nere sono grossolanamente sottorappresentate. Quindi essere una donna di colore ha assolutamente la sua giusta dose di sfide. Quello su cui mi piace concentrarmi è:
- Comunità. Non solo la rete di supporto che ti circonda. Sto parlando di identificare e avere intorno persone che si trovano in spazi simili al tuo: creativi di tutti i tipi, che tu li conosca o meno! Ogni volta che apri Instagram, devi vedere persone che ti assomigliano, creare ed essere autentiche ogni giorno. Queste persone formano la tua comunità e ti ricordano che quello che stai facendo è possibile.
- Audacia e crescita. Quale miglior antidoto alla negatività del successo? Penso che sia fondamentale continuare a farlo e far crescere la tua pratica creativa, nonostante le sfide. Per me, costruire una forte identità visiva e rimanere coerente mi ha aiutato a costruire la presenza di Line & Honey oltre i dubbi e i giudizi negativi da persone con “più esperienza” di me. Essere audaci nella creazione del proprio brand è più forte di qualsiasi pregiudizio.
Come utilizzi MOO per promuovere il tuo brand?
Ho stampato con MOO i miei primissimi biglietti da visita e da allora non ho mai smesso di farlo. Uso l’opzione Printfinity per mostrare tutte le mie illustrazioni sui miei biglietti da visita e i miei clienti le adorano e addirittura una volta un mio cliente ne ha appeso uno nel suo ufficio perché il biglietto stesso gli sembrava una mini opera d’arte. Al momento, sto usando i Biglietti da Visita insieme ai Volantini rettangolari lucidi come biglietti di ringraziamento, con una scelta di due diverse illustrazioni e una frase scritta con i caratteri della nostra brand guide. Sul retro, scrivo a mano delle parole di ringraziamento per ogni singolo ordine.
Questa è una parte davvero importante della mia brand experience, poiché non volevo un messaggio generico uguale per tutti. Questi elementi sono inseriti in una lussuosa busta opaca traslucida insieme al manifesto del nostro brand stampato su carta trasparente e una fattura di spedizione stampata su una bella carta riciclata. Anche le texture sono molto importanti nella nostra esperienza di unboxing e posso onestamente dire che sono i miei pezzi MOO che mi rendono felice di confezionare le mie illustrazioni e inviarle ai clienti.
Qual è l’unico consiglio che daresti ai creativi per gestire la loro salute mentale?
Crea quello che vuoi. Vorrei incoraggiare tutti noi a radicarci davvero in ciò che vogliamo creare e capire come possiamo portare un po’ di noi stessi in ogni creazione. Che si tratti della tua personalità, del tuo retaggio, del tuo modo di parlare o dei tuoi gusti estetici, identifica il cuore pulsante del tuo lavoro – ciò che tutti vedono quando interagiscono con esso – e rimanigli fedele, perché lo spazio dell’arte e del design può essere travolgente.
Fai sentire la tua voce con i Biglietti da Visita e i Volantini MOO.
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